Aperto al pubblico nel 2013, il Museo della Civiltà Contadina di Casarampi rappresenta una delle testimonianze etnografiche più importanti delle popolazioni che hanno vissuto nella parte più alta della Valnerina.
Sellano, il rapporto dell’uomo con la natura
La storia di Sellano parla di un’unione affascinante quanto profonda, quella tra l’uomo e la natura. Una storia che comincia in età romana, quando Sellano aveva ancora l’aspetto di un piccolo villaggio agricolo situato lungo un’importante via di passaggio tra Foligno e Spoleto, in posizione dominante sulla vallata del fiume Vigi.
Per secoli, l’agricoltura e l’allevamento hanno caratterizzato l’attività delle popolazioni locali, che dalla terra traevano tutto ciò di cui avevano bisogno, cibo, legname, indumenti.
Casarampi, la località che ospita il museo
È un piccolo agglomerato urbano situato sulla montagna che sovrasta i castelli di Cammoro e Orsano, a 938 metri sul livello del mare. La località prende il nome dai Rampi, una storica famiglia locale di possidenti, che per secoli si sono dedicati all’allevamento e alla coltivazione dei campi. Ancora oggi Alessandro e Antonio portano avanti l’attività agricola di famiglia, godendo della bellezza di questi luoghi dove hanno costruito anche una moderna casa sull'albero. Walden House Casarampi, un nido fra i rami di una quercia secolare, con una vista mozzafiato che corre sulla campagna appenninica umbra. Una notte qui è un'immersione nella pace e nella bellezza e un'occasione per riscoprire il legame ancestrale che lega indissolubilmente uomo e natura.
Il motore della creazione del Museo della Civiltà Contadina fu proprio Angelo Rampi, il proprietario della collezione di macchine da cucire d’epoca in mostra a Sellano. Frequentando le abitazioni contadine delle famiglie locali, Angelo Rampi si era accorto dei numerosi utensili e oggetti che custodivano e per salvarli all’oblio a cui li avrebbero condannati i tempi moderni, ha deciso di trovare loro un posto all’interno delle cantine del borgo.
Accedendo a questi locali dal soffitto a volta, un tempo destinati al bestiame, alla conservazione del cibo e al ricovero degli attrezzi, ci si trova di fronte a una grande quantità di oggetti curiosi e originali che testimoniano il rapporto che le popolazioni montane avevano con la terra, ma anche i legami sociali e familiari che li univano, illustrati da una serie di fotografie della famiglia ritratta nella vita quotidiana del passato.
Agricoltura e pastorizia: due attività che si fondono con le radici del territorio
Il territorio sellanese sorge su uno dei colli dell’Appennino Umbro e corre lungo la valle del torrente Vigi, affluente di destra del fiume Nera. Da sempre gli abitanti di questo territorio montano hanno praticato attività di agricoltura e pastorizia per provvedere al loro sostentamento.
Prima della meccanizzazione, avvenuta a partire dalla seconda metà del secolo scorso, gli uomini e le donne realizzavano in maniera ingegnosa e creativa tutti gli strumenti di cui avevano bisogno nelle loro attività quotidiane: utensili domestici e da lavoro, per la caccia, l’allevamento, il taglio del bosco e la coltivazione in particolare di cereali, legumi, viti, ortaggi, zafferano e canapa.
Strumenti che raccontano del modo in cui la terra ha nutrito, vestito e riscaldato le genti di questi territorio, ma anche delle loro relazioni familiari e sociali, del loro rapporto con la terra, l’acqua, le piante e gli animali in un tempo in cui si viveva completamente in simbiosi con la terra, con i suoi tempi e ritmi e dove le piccole comunità dovevano essere quasi del tutto autosufficienti.
Il fascino d’altri tempi di Casarampi merita una visita
Antico, ben curato e colorato dalle tante varietà di fiori presenti, Casarampi è un borgo magico e da cui si può ammirare una vista spettacolare sui Monti Sibillini.
Imperdibile se siete in visita a Sellano!
Oltre a fornirvi una testimonianza della vita dell’epoca, vi regalerà una piacevole passeggiata fra i suoi vicoli, dove potrete ammirare un antico forno e il pozzo, che una volta servivano l’intera comunità costituita da una sessantina di persone, e la piccola ma deliziosa chiesa di San Bernardino, a pianta quadrata e con facciata a capanna, intima e accogliente.
Una curiosità che riguarda la chiesa è il dipinto della Madonna col Bambino fra San Bernardino, Francesco d’Assisi e l’Angelo porta stola, custodito al suo interno fino al terremoto del 1997.
Il dipinto, un olio su tela datato probabilmente tra il 1630 e il 1650 di autore sconosciuto, al momento si trova presso il deposito in località Santo Chiodo di Spoleto, in attesa di essere riportato allo splendore originario. Al termine del restauro, per cui è stato approvato il finanziamento, la tela potrà essere nuovamente ammirata all’interno della chiesetta di Casarampi.
Oltre al patrimonio storico, la gentilezza e l’amore per questa terra di chi ancora oggi vive e gode della sua naturale bellezza sarà una piacevole scoperta.