Case antiche in pietra proveniente da cave locali, abbarbicate sui monti dell’Appennino umbro, ai visitatori si presentano così Sellano e i suoi borghi.
Ma il suo territorio, ricco di boschi rigogliosi, flora e fauna selvatica, funghi, tartufi e limpide acque, nasconde tesori e meraviglie che sfuggono a un primo sguardo per rivelarsi, in tutta la loro bellezza, a occhi più attenti e curiosi.
Le origini di questo caratteristico borgo risalgono all’età romana, epoca in cui doveva avere le fattezze di un piccolo villaggio agricolo (vicus). Ma nel suo aspetto attuale, Sellano risulta essere interamente tardo medievale.
Sorto su una terra di passaggio, in posizione dominante sulla vallata del fiume Vigi, nel Medioevo il borgo di Sellano ha giocato un ruolo centrale nel controllo del territorio. Terminato il dominio longobardo, nel XIII secolo fu assoggettato al Ducato di Spoleto e rimase sotto giurisdizione spoletina e dello Stato Pontificio fino all’epoca moderna quando, nel 1860, venne annesso al nascente Stato Italiano, ampliando il proprio controllo sui territori e castelli limitrofi.
Oggi, passeggiando tra le vie del centro, si possono ammirare eleganti edifici gentilizi realizzati in pietra locale come il Palazzo Comunale, che conserva preziose tracce di affreschi del XV-XVI secolo, la chiesa di San Francesco, con all’interno altari cinquecenteschi in legno o in pietra, e la pieve di Santa Maria Assunta, che custodisce le spoglie del Beato Jolo, eremita vissuto nel XIII-XIV secolo e attuale compatrono di Sellano.
Le origini incerte del nome:
Ci sono diverse teorie che ruotano attorno all’origine del nome di Sellano. Secondo alcuni studiosi il termine deriverebbe dalla tribù romana della gens “Suilla” o dei “Syllinates”, nominati da Plinio nella Naturalis Historia. Secondo altri dal nome del condottiero romano Lucio Cornelio Silla, che a seguito delle guerre civili trovò rifugio in queste zone.
La tradizione più moderna, invece, fa derivare il nome dal termine “sella”, inteso come “valico”. Ipotesi, quest’ultima, che trova riscontro nello stemma comunale, raffigurante l’Arcangelo Michele sostenuto da una sella.