Il Festival di Spoleto è un evento che da 67 anni segna uno degli appuntamenti più importanti dell’estate umbra.
Spoleto è una cittadina in provincia di Perugia, a 30/40 minuti di auto da Sellano, con una storia antica che l’ha resa una delle città più importanti e affascinanti dell’Umbria.
Il Festival dei Due Mondi è sicuramente l’evento più famoso – e, se ami l’arte in tutte le sue forme, imperdibile! - dell’estate spoletina, che quest’anno accende la città dal 28 giugno al 14 luglio 2024.
Ideato e fortemente voluto da Gian Carlo Menotti, maestro compositore e librettista vincitore di due premi Pulitzer, il Festival nasce nel 1956. La scelta di Spoleto come sede del Festival è stata voluta dal suo creatore per la tranquillità e la consolidata tradizione teatrale che caratterizzavano la città.
Così, il 5 giugno 1958 si è tenuta la prima edizione del Festival dei Due Mondi con la messa in scena del Macbeth di Giuseppe Verdi per la regia di Luchino Visconti.
In pochissimo tempo l’evento è diventato una delle più importanti manifestazioni culturali europee, aprendosi a tutte le forme artistiche: la lirica, la prosa, il balletto, le arti figurative, la musica classica e moderna fino al cinema.
Sui suoi palchi si sono esibiti alcuni tra i più grandi artisti di fama internazionale: Carla Fracci, Al Pacino, l’artista Christo, Roman Polanski, il ballerino Eugène Ionesco, Joaquin Cortés, Luciano Pavarotti, il più grande interprete di musica jazz Betty Carter, il direttore d’orchestra Riccardo Muti, Jean Paul Gaultier e tantissimi altri.
Quest’anno il Festival è alla sua 67a edizione e sicuramente sarà un altro appuntamento imperdibile grazie a performance di altissimo livello che accenderanno teatri, spazi all’aperto e luoghi insoliti.
Il programma del Festival di Spoleto
Il 28 giugno viene inaugurato il Festival al Teatro Nuovo Gian Carlo Menotti, che proseguirà per oltre due settimane con un programma ricco di appuntamenti imperdibili.
Il tema centrale che guida questa 67a edizione è il mito, che invita a una serie di riflessioni importanti, come il rapporto tra individuo e società alla base della civiltà occidentale.
Al centro del programma due opere: Ariadne auf Naxos di Strauss, affidata alla Budapest Festival Orchestra e al direttore Ivàn Fischer, e Orfeo ed Euridice di Christoph Willibald Gluck con la regia di Damiano Michieletto e l’Orchestra Nazionale di Santa Cecilia.
I concerti di mezzogiorno esplorano il rapporto tra mito e musica con artisti come JACK Quartet, La Lira di Orfeo, la Budapest Festival Orchestra e l’Orchestra da Camera di Perugia.
Tra gli appuntamenti più attesi anche quello con Alessandro Baricco, che presenta in anteprima la sua “Breve ed eretica Storia della Musica classica”. Grande attenzione è riservata anche alla musica internazionale con Oneohtrix Point Never, musicista elettronico, e la voce suadente della jazzista Lizz Wright, che scalda il Teatro Romano.
Per il teatro c’è l’attesissima performance di Isabelle Adjani, che dà voce ai testi di giganti della letteratura francese e italiana, gli allievi dell’Accademia Nazionale d’Arte Drammatica Silvio d’Amico guidati dal regista Antonio Latella, ed è atteso il ritorno di Davide Enia con un ritratto della sua Palermo.
La danza vede tra i protagonisti la star mondiale Friedmann Vogel, una nuova creazione di Wayne McGregor, Memory of a Fall prodotta da Yoann Bourgeois in piazza Duomo e Mehdi Kerkouche.
Stefano Mancuso torna per una nuova lectio magistralis sull’universo vegetale, mentre i danzatori della compagnia Il Posto trasformano in palcoscenico le superfici verticali dei palazzi delle città.
Attorno al cartellone ufficiale, gli appuntamenti collaterali e gli eventi speciali rendono Spoleto una fucina della creazione artistica contemporanea attraverso incontri con artisti, premi, installazioni d’arte e mostre.
Cosa vedere a Spoleto
Oltre al Festival dei Due Mondi, Spoleto è una delle perle dell’Umbria da visitare.
Già luogo di insediamenti nel XII secolo AC, è stata una colonia romana, longobarda e franca e nel Rinascimento da centro strategico è diventato anche centro culturale.
Se decidete di visitarla non perdetevi la Rocca Albornoz con l’adiacente Ponte delle Torri, un acquedotto romano realizzato in pietra calcarea locale e convertito in ponte nel 1400, il Duomo e la sua piazza, una delle più belle d’Italia, il teatro e i resti romani.
Meritano una visita anche il palazzo comunale, l’ex ferrovia di Spoleto, il palazzo arcivescovile e la chiesa di Sant’Eufemia, la chiesa di San Simone, piazza del mercato e la fontana, la chiesa di San Salvatore, il portico e la chiesa della Madonna di Loreto. E, certamente, la casa di Gian Carlo Menotti, ideatore e fondatore del Festival dei Due Mondi.
Cosa mangiare a Spoleto
La visita a Spoleto sarà una piacevole scoperta anche per il palato. Olio, carne, cereali e verdure sono i protagonisti della tavola spoletina, con la zuppa di farro e la zuppa di lenticchie che sono i due piatti contadini più antichi.
Il primo più celebre sono gli strangozzi alla spoletina con sugo piccante a base di pomodoro oppure nella versione più classica con tartufo o asparagi selvatici. Tra le eccellenze ci sono anche il baccalà in umido alla spoletina, la parmigiana di gobbi, ovvero i cardi, cinghiale e agnello e, dulcis in fundo, la Crescionda.
La Crescionda è un dolce tipico preparato tradizionalmente con formaggio pecorino, uova, brodo di gallina, pane grattugiato, buccia di limone, zucchero, cioccolato fondente o cacao amaro. Oggi il brodo di gallina è scomparso dalla ricetta. Il tutto da gustare con uno Spoleto Bianco Doc tipico del territorio.