Corrente fondamentale della storia dell'arte italiana e francese dell’Ottocento, la rivoluzione artistica dei Macchiaioli protagonista con una mostra che raggruppa ben 70 opere a Gubbio dal 4 novembre 2023 al 3 marzo 2024 presso le Logge dei Tiratori.
Le opere (provengono per lo più da collezione private e quindi sarebbero difficilmente visionabili dal pubblico) oltre che da istituzioni pubbliche ed inludono artisti quali: Giovanni Fattori, Giuseppe Abbati, Raffaello Sernesi, Vincenzo Cabianca, Silvestro Lega e Telemaco Signorini. In concomitanza sono volutamente esposte anche opere di artisti francesi dello stesso periodo e con la stessa visione, esponenti della Scuola di Barbizon – Théodore Rousseau, Jean-Baptiste-Camille Corot, Charles-François Daubigny e Constant Troyon. In un parallelo tra le esperienze italiane e francesi, l'esposizione si interroga sulla rivoluzione macchiaiola contestualizzandola a livello europeo, concentrandosi sulla funzione e sul peso della pittura en plein air legata al tema paesaggio e della pittura di genere.
Questo evento espositivo si tiene a Gubbio, che dista 80 km dal borgo di Sellano e si può raggiungere in circa 1h 15 min in auto, direzione nord.
Il percorso espositivo è concepito in cinque sezioni e curato da Simona Bartolena, inizia dalla nascita della pittura en plein air, la tecnica macchiaiola, rimarcando il ruolo centrale del paesaggio e delle scene di contesto pittorico. Chiude la rassegna umbra un inciso sulla produzione più tarda e sull'eredità che la corrente lascia alle nuove generazioni. Come precisa Bartolena, "la mostra permetterà ai visitatori di immergersi in un momento storico e culturale molto vivace, da cui emergeranno i fermenti di rivolta di questi nuovi pittori, insieme alle loro forti personalità artistiche e umane".
I macchiaioli intrapresero una ricerca pittorica d'avanguardia che anticipò, con evidente e inattesa modernità, quelle proposte successivamente dagli impressionisti francesi, d'oltralpe.
Le sezioni della mostra esplorano i protagonisti e l'evoluzione del movimento pittorico, che è stato fondamentale per la pittura moderna italiana: dalla genesi della pittura en plein air all'eredità artistica della così definita tecnica della "macchia", movimento che nacque intorno ai tavoli del Caffè Michelangelo di Firenze dove era consueto incontrarsi un gruppo di giovani artisti legati da un marcato e istintivo spirito di ribellione verso il sistema accademico con la volontà di dipingere il senso del vero, anche definito come realismo. Prendono poi il nome di "macchiaioli", anche se per la prima volta venne usato in senso dispregiativo dalla critica, successivamente però fu adottato dal gruppo stesso in quanto, secondo questi artisti incarnava perfettamente la filosofia delle loro opere pittoriche.
I quadri sono per lo più di piccole dimensioni, ideali per essere trasportate appunto en plein air, spesso anche su sopporti improvvisati che portano a curiose storie e abitudini personali. Il clima dell'epoca in cui nasce il movimento della macchia era giocoso, fatto di amici e personaggi di varie estrazioni provenienti da tutta Italia.
I Macchiaioli furono un fenomeno pittorico di corrente a dimensione europea, non si limitò al provincialismo di periferia come spesso la critica lo additò, piuttosto la componente fondamentale di una nuova tendenza europea di interpretazione del paesaggio dal vero e del realismo contestuale; qui e ora.