Piaggia di Sellano

Piaggia di Sellano

Adagiata su un altopiano dei Monti Sibillini, quando la si raggiunge appare immersa nel verde ed assolata. Come un borgo rimasto congelato nel tempo, addormentato dall'incantesimo di una strega; ma è silentemente viva e immersa in un paesaggio ancora incontaminato dall'uomo. Prima del primo sisma del 1997, dopo Sellano era la frazione più abitata del comune ed aveva diverse botteghe. In queste frazioni di può ancora vivere l'emozione del tempo che scorre lento, scandito da ritmi di un tempo.

Piaggia o La Piaggia è una delle molte frazioni di Sellano ed ha origini medioevali. Conserva ancora intatta un'antica fonte di acqua sorgiva di rara purezza; la ricchezza maestosa e verdeggiante del paesaggio che circonda l'intero territorio del Comune di Sellano fa ben capire perchè l'Umbria sia chiamata il cuore verde d'Italia. I vecchi edifici rurali sono dominati dalla pietra rosa con cui furono eretti. Il bosco è ricco di flora e fauna selvatica.
 
Il borgo dista 11 km dal centro di Sellano, sulla strada che a sud del paese porta alla frazione di Montesanto (stazione di arrivo del ponte tibetano), passando per località Cappuccini, dove vi è la fonte sorgiva "Acqua Premula" e poi per località "Il Morro", da dove si ha una stupenda vista laterale su Montesanto. Proseguendo e tenendo la destra al bivio per Montesanto, in pochi minuti si raggiungono le frazioni di Civitella, il bivio per Ceseggi, Setri e Peneggi, Forfi e Piaggia. Proseguendo da Piaggia, si passa per Renaro per poi sconfinare nella Regione Marche.

Recentemente, alcuni storici e archeologi hanno individuato i resti di un’antica chiesa, quella di Santa Lucia di Piaggia. Da questo importante ritrovamento gli studiosi sono giunti a credere che il borgo in passato fosse stato l'antica fortificazione, di origini romane, di Castrum Mugnano, un castello dì pendio, con mura di cinta ma che, con il passare degli anni, i terremoti e le trasformazioni strutturali abbiano infine modificato l’antico borgo fino a come risulta oggi.
 
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QUANDO A PIAGGIA C'ERANO LE ANTICHE BOTTEGHE 

Nella famiglia Mari l’amore per i tartufi è nato nei primi del ‘900, quando aprirono a Piaggia l’Emporio Mari, dove vi era l’unico telefono pubblico del montesantese. Nonno Fedele Mari raccoglieva i tartufi nella zona di Sellano, Norcia e Valnerina, caricandoli in sella al suo mulo. Fino agli anni ’80, Piaggia era il centro di tutte le frazioni limitrofe , l’unico Paese ad avere due spacci: Emporio Mari e lo Spaccio di Neno; che vendevano dalla A alla Z, perfino i tabacchi.

Emporio Mari 2 Piaggia
Emporio Mari Piaggia

A Piaggia vi erano ben due calzolai, il sarto, un fabbro ed un falegname che faceva anche da barbiere. Le abitazioni erano sprovviste di acqua potabile, l’unico approvvigionamento era la vecchia fonte ai piedi del paese, i bagni erano le stalle e la corrente elettrica arrivò solo negli anni ’60. Era un paese vivo con molti abitanti. La nostra speranza è che questi piccoli borghi e frazioni dell'entroterra e le loro botteghe possano tornare a vivere, donando quel fascino antico e rurale dell'Umbria di tempi passati.

 

LA PINTURETTA DI PIAGGIA - LEGGENDA DELLA SANTISSIMA ICONE 

Situata sotto il monte di Piaggia, costruita nel 1929, dove si ricorda la leggenda della Santissima Icone. “Si racconta che gruppo di pastori mentre giocava a carte intorno al fuoco quando uno di loro, indispettito dall'andamento del gioco, bestemmiando scaraventò nelle fiamme la tavoletta sulla quale poggiavano le carte, quand'ecco che questa rimbalzò dal fuoco e ritornò di fronte a loro; raccoltala, si accorsero che da un lato vi era raffigurata una Madonna”.

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Pinturetta Di Piaggia

Anni oro sono, in occasione della Pentecoste si celebrava la Santa Messa e processione, al termine della quale si svolgeva il "bacio della reliquia", pomeriggio giochi popolari e ballo in piazza la sera. La Santissima Icone fu rubata dalla Chiesa di San Lorenzo, dove era stata collocata, il parroco aveva fatto stimare da esperti l'immagine della Madonna col Bambino dipinta ad olio su una tavoletta, era stato considerato un quadro molto antico e di gran valore artistico. 

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